Quand’è che le
pensioni cominciano a essere “d’oro”? E’ sufficiente agire su di esse per
riequilibrare la differenza fra le più basse e le più alte? Sono giustificate
le affermazioni del ministro Giovannini?
di
Achille Nobiloni
In Italia i pensionati
sono 16 milioni e mezzo. Di questi, quasi 11 milioni 300 mila sono quelli che
percepiscono una pensione media di 780 euro lordi al mese; altri 3 milioni 800
mila ne prendono 1.830 e un altro milione
e 80 mila ne prende poco meno di 2.900.
Secondo la tabella
qui sotto, elaborata riaggregando differentemente i dati diffusi di recente
dall’INPS e pubblicati dal Sole24Ore
il 28 agosto scorso, il primo scaglione di pensioni (fino a 1.440 euro lordi al
mese) copre oltre il 68% dei pensionati; il secondo (da 1.440 a 2.400 euro) ne copre
il 23% e il terzo (da 2.400 a 3.850 euro) copre il 6,5%.
Insomma le pensioni
fino a 3.850 euro lordi al mese coprono quasi il 98% dei pensionati italiani.
A questo punto resta
da mettersi d’accordo su quali siano le cosiddette “pensioni d’oro”. In ogni
caso ha ragione da vendere il ministro Giovannini quando dice che per ritoccare
adeguatamente le pensioni più basse non basta agire su quelle “d’oro” ma
bisognerebbe toccare anche quelle d’argento e quelle di bronzo e forse non
basterebbe nemmeno. La tabella qui sotto lo dimostra.
Le pensioni in Italia nel 2012
Scaglioni pensioni | N. pensionati | % su tot. | Importo tot. | % su tot. | Pens. media | rapp. su media |
fino a 1.443 | 11.290.991 | 68,2930 | 114.635.325.207 | 42,3838 | 781 | 0,62 |
da 1.443 a 2.405 | 3.813.942 | 23,0685 | 90.724.593.070 | 33,5434 | 1.830 | 1,45 |
fino a 2.405 | 15.104.933 | 91,3615 | 205.359.918.277 | 75,9272 | 1.046 | 0,83 |
da 2.405 a 3.848 | 1.081.835 | 6,5434 | 40.606.936.445 | 15,0135 | 2.887 | 2,29 |
da 3.848 a 5.291 | 210.085 | 1,2707 | 12.204.250.377 | 4,5122 | 4.469 | 3,55 |
fino a 5.291 | 16.396.853 | 99,1756 | 258.171.105.099 | 95,4530 | 1.211 | 0,96 |
da 5.291 a 10.101 | 127.291 | 0,7699 | 10.755.632.732 | 3,9767 | 6.500 | 5,17 |
da 10.101 a 15.392 | 7.654 | 0,0463 | 1.175.558.614 | 0,4346 | 11.814 | 9,39 |
da 15.392 a 20.202 | 814 | 0,0049 | 181.540.697 | 0,0671 | 17.156 | 13,63 |
da 20.202 a 24.050 | 249 | 0,0015 | 70.703.883 | 0,0261 | 21.842 | 17,36 |
oltre 24.050 | 291 | 0,0018 | 114.942.323 | 0,0425 | 30.384 | 24,14 |
TOTALE | 16.533.152 | 100,0000 | 270.469.483.348 | 100,0000 | 1.258 | 1,00 |
(Fonte: INPS; importi in euro)
Dicendolo alla
maniera di Trilussa, la pensione media italiana è di 1.258 euro lordi al
mese ma poi si va dalla pensione media del primo scaglione, pari appunto a
781 euro, a quella dell’ultimo scaglione, pari a 30.384 euro lordi mensili (gli scaglioni sono sempre quelli derivanti
dall’aggregazione da me adottata nella tabella per rendere più leggibili i dati
INPS).
Quali sono quindi le “pensioni
d’oro”? Quelle sopra i 5.300 euro lordi al mese? Si tratta di 136.000 persone
per poco più di 12 miliardi l’anno su un totale di 270,5 mentre quelli che
superano i 10.100 euro lordi al mese sono solo 9.000 per un miliardo e mezzo di
euro l’anno, sempre sullo stesso totale di 270,5.
Certo può fare
impressione sapere che alcune persone incassano un assegno mensile pari a 24
volte la media nazionale: come dire che prendono in un mese quello che il
pensionato medio italiano prende in due anni, ma sono solo 291 e non è detto
che abbiano tutte goduto di indebiti privilegi. Non credo debba però fare
impressione che vi siano poco meno di un milione 100 mila persone che
percepiscono dai 2.400 ai 3.850 euro lordi, pari a 2,3 volte la pensione media
nazionale, o 210.000 persone che prendono da 3.850 ai 5.300 euro mensili lordi
pari a 3,5 volte il valore medio nazionale: da un lato non sembrano certo cifre
da far “navigare nell’oro” e dall’altro rappresentano situazioni oggettive di
stipendi e contribuzioni diverse perpetuatesi negli anni non senza adeguate
ragioni. In nessun caso poi, e qui torniamo alle affermazioni del ministro
Giovannini, tali cifre sarebbero in grado di coprire un adeguato aumento delle
pensioni più basse!
Purtroppo i dati
forniti dall’INPS e pubblicati dal Sole24Ore
non forniscono una adeguata disaggregazione delle pensioni fino a 1.440 euro,
che assorbono otre 114 miliardi l’anno e coprono 11,3 milioni di pensionati, e
così in questa sede non sono in grado di dire quante siano le pensioni sotto i
1.000 euro al mese e quanto al di sotto di questa soglia, per raggiungere la
quale è verosimile che occorrano almeno tra i 30 e i 40 miliardi di euro l’anno
(per l’esattezza 32 se si volesse far sì che tutte queste pensioni
raggiungessero il valore “medio” di 1.000 euro, ma questo comporterebbe “in
teoria” anche l’impiego di una quota di quelle che all’interno dello scaglione
già superano questa soglia e che quindi verrebbero riallineate verso il basso
il che, ovviamente, non è possibile!).
Molto evidente appare
invece lo squilibrio tra le pensioni del primo scaglione e quelle del secondo.
Le prime (11,3 milioni per 114 miliardi) raggiungono in media il 62% del valore
della pensione media nazionale; le seconde (quelle che vanno da 1.440 a 2.400 euro)
raggiungono invece il 145% della media nazionale e interessano 3,8 milioni di
pensionati per oltre 90 miliardi l’anno, a ulteriore e definitiva conferma delle
perplessità del ministro. Insomma non saranno certo le cosiddette “pensioni d’oro”
a poter finanziare da sole l’aumento delle pensioni più basse.
Infine è utile sottolineare
che in un clima di crisi e forti tensioni sociali come l’attuale, quello delle “pensioni
d’oro” è un tema delicato, soggetto a pericolose reazioni emotive spesso innescate
da informazioni confuse, facili a essere amplificate e ulteriormente distorte
sui social netwok. E’ stato
sufficiente l’altra sera un “botta e risposta” preelettorale tra Daniele
Capezzone e Stefano Fassina in casa Porro su VirusRai2 perché su twitter
apparissero messaggi come quelli qui sotto.
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