venerdì 9 ottobre 2015

QUANDO SI DICE "PARCO BUOI" 2 ... IL SEQUEL

di Achille Nobiloni


Meno di un mese fa, il 15 settembre, il petrolio stava 40 dollari al barile; la Goldman Sachs disse che sarebbe potuto scendere a 20 dollari e infatti, in meno di un mese, è risalito sopra i 50 dollari!
Questa mattina sale dell'1% e i titoli azionari legati al petrolio salgono del 2% (come se il valore di un'azienda che investe miliardi di euro in programmi pluriennali potesse essere influenzato dalle oscillazioni giornaliere di una commodity volubile come il greggio). Fra questi in grande spolvero, ieri, oggi e tutta l'ultima settimana, Tenaris dopo che l'altro ieri il Credit Suisse ne aveva abbassato il rating.
Insomma tutto da ridere e non a caso i piccoli investitori privati sono definiti il parco buoi.
























giovedì 1 ottobre 2015

ALLEGRIA E SPERANZA MA ANCHE UNA BUONA DOSE DI ANGOSCIA E UN PIZZICO DI TRISTEZZA

di Achille Nobiloni

Allegria, speranza ma anche una buona dose di angoscia e un pizzico di tristezza: questo è quel che provo quasi sempre quando mi fermo a guardare i visi degli adolescenti di oggi e non certo per le incognite del loro domani quanto per la condizione del loro oggi.
A vederli così, in gruppo, all’uscita della scuola, alla fermata dell’autobus, con i loro zainetti in spalla, i loro improbabili tagli di capelli, i loro jeans, giubbini, scarpe da ginnastica più o meno di marca e, perché no, con qualche orecchino o piccolo tatuaggio sparsi qui e là, fanno sorridere e mettono allegria: in gruppo i ragazzi sono uniti, scherzano tra loro, si corteggiano, parlano di tutto, gareggiano fra loro in simpatia, arguzia, fascino e tutti insieme creano un’onda di gioventù e vitalità che da appunto speranza, speranza che la crisi finisca e che loro, gli adolescenti di oggi, riescano prima o poi a risollevare le sorti del Paese.
I guai, almeno per me, cominciano quando mi metto a guardarli in viso uno per uno e a farmi mille domande su ognuno di essi. Infatti a guardarli singolarmente si colgono piccole differenze dietro le quali si nasconde tutto un mondo. Un mondo che non sempre è allegro e spensierato come quando questi ragazzi sono tutti insieme, tutti in gruppo.


Cominci col notare uno sguardo velato di tristezza, un’occhiata di nascosto alle scarpe nuove dell’amico, uno zainetto rattoppato e altri piccoli segnali che ti fanno cogliere tante differenze e dalle differenze materiali cominci a riflettere sulle altre, sulle differenze sociali, sulle diverse situazioni familiari e ti chiedi come sia il rientro a casa per ognuno di questi quindicenni.
A me capita spesso di immaginare i molti che avranno i genitori separati, dei fratelli piccoli da accudire, il padre disoccupato, la madre ammalata, l’ufficiale giudiziario fuori la porta di casa; oppure quelli che non sanno cosa voglia dire pranzare o cenare tutti insieme; quelli che si rinchiudono nella loro cameretta isolandosi mentre i genitori litigano nell’altra stanza; quelli che vedono il padre o la madre preoccupati per il lavoro, la salute o i soldi e non sanno, i ragazzi, come potersi rendere utili e che reagiscono ammutolendosi, non studiando, uscendo da soli o diventando intrattabili e violenti.
E poi mi chiedo quali pensieri affollino la mente di questi ragazzi quando, lasciato il gruppo e rientrati a casa, si ritrovano nelle situazioni critiche sopra descritte. Come giudicano i genitori: incapaci? sfortunati? deboli? egoisti? Cosa provano nei loro confronti: commiserazione? risentimento? indifferenza? Come immaginano il loro futuro? Come si sentono giudicati dai genitori? Un peso? Una responsabilità? Una delusione? Quali effetti la situazione familiare avrà su di loro? Si sentono incapaci di reagire a essa o invece fiduciosi di riuscire a cambiare la loro condizione e a far meglio dei genitori? Per quanti di essi la loro condizione sarà uno sprone e per quanti altri sarà invece un ostacolo?
In fondo a quindici anni tutti i ragazzi avrebbero diritto alle stesse opportunità e alla stessa spensieratezza ma non è così! Finché sono tutti in gruppo e li si guarda da lontano, sembrano tutti uguali e ci può essere chi li giudica allegri e divertenti e chi rumorosi e fastidiosi ma è guardandoli più da vicino e soprattutto guardandoli uno a uno che ci si rende conto di quante differenze ci siano e purtroppo anche di quante sofferenze: disagi che non sono notati per distrazione, che anche se notati non sono capiti per ignoranza e superficialità o non possono essere curati perché non ci sono il tempo o i soldi per farlo.
Qualcuno dirà che quella che sto descrivendo è una situazione da paese in via di sviluppo (il che non può essere certo considerata una giustificazione accettabile) e che le cose non stanno poi proprio così e queste situazioni non sono così gravi né così diffuse (e anche questa non sarebbe comunque una giustificazione valida) ma invece non è vero: le cose stanno proprio così e queste situazioni nel corso degli ultimi anni sono andate diffondendosi e aggravandosi sempre di più.
Istruttive al riguardo le prime righe dell’introduzione al libro “Come salvare il capitalismo”, interessante saggio sulle diseguaglianze sociali, in cui Robert B. Reich chiede: “Vi ricordate quando il reddito di un singolo insegnante o fornaio o commesso o meccanico era sufficiente per comprare una casa, avere due automobili e crescere una famiglia?”. Ebbene questo non accadeva solo negli Stati Uniti ma anche in Italia e oggi non è più così e la maggior parte delle famiglie è costretta a fare salti mortali per arrivare alla fine del mese e spesso chi ne risente di più sono proprio gli adolescenti. Disagi economici che creano disagi sociali che creano disagi psicologici ed è per questo che l’allegria e la speranza che mi suscitano le comitive di adolescenti all’uscita della scuola o alla fermata dell’autobus sono sempre accompagnate da una buona dose di angoscia e un pizzico di tristezza.

martedì 22 settembre 2015

FRANCAMENTE NON SAPREI

di Achille Nobiloni

Nei primi anni '50 Sergio Saviane fu condannato a 8 mesi di carcere e una multa di 700.000 per aver ricostruito in una inchiesta giornalistica una catena di omicidi avvenuti nel paesino dolomitico di Alleghe. Lui non aveva fatto alcun nome ma i presunti responsabili degli omicidi si riconobbero nella sua inchiesta, lo querelarono e lui fu condannato per diffamazione .... solo che nel luglio del 1958 quegli stessi presunti responsabili degli assassinii furono arrestati e nei primi anno '60 vennero riconosciuti colpevoli e condannati all'ergastolo.


Sergio Saviane: punito con una condanna a 8 mesi di carcere e 700.000 lire di multa per una diffamazione che non avevea mai commesso ma solo per aver raccontato dei fatti poi rivelatisi veri. Erri De Luca avrà pure solo manifestato il suo pensiero ma lo ha manifestato incitando a sabotare ("sabotare" non criticare) un'opera pubblica e l'incitamento al sabotaggio di un'opera pubblica, criticabile quanto si vuole, ma formalmente fornita dei permessi necessari si chiama "istigazione a delinquere" ed è un reato e come tale ovviamente punito dalla legge.
Insomma non è che se io sono uno scrittore famoso e penso che andrebbero uccisi tutti gli uomini di quasi sessantatre anni, bassi, grassi, pelati e con gli occhiali lo possa dire e scrivere liberamente incitando gli altri a farlo! O no?!

giovedì 17 settembre 2015

QUANDO L'INFORMAZIONE E' INCOMPLETA E DI PARTE

di Achille Nobiloni

Di certo colpevole il deputato regionale Cinque Stelle, Vanessa Ferreri, per la sua ignoranza delle norme che regolano il funzionamento degli enti locali e di certo inopportuno il suo comportamento con le intempestive e festose dichiarazioni online circa la presunta cacciata del sindaco del Comune di Acate in provincia di Ragusa.
Ma assolutamente incompleto e di parte il resoconto giornalistico qui sotto.
In proposito si può rilevare che: 1) alla seduta per l'approvazione del bilancio si sono presentati solo tre consiglieri di maggioranza che si sono astenuti dal voto, mentre due consiglieri di Forza Italia hanno votato a favore e i tre consiglieri del M5S hanno votato contro; 2) nell’articolo non si dice assolutamente quanti e quali fossero i votanti e i loro voti; 3) si da enfasi alle improvvide dichiarazioni della deputato regionale ma si tace la circostanza che i consiglieri del M5S che hanno votato contro il bilancio hanno dimostrato di non essere attaccati alla poltrona e di essere pronti ad andare a casa a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale .... o avrebbero invece dovuto approvare un bilancio che non condividevano?! 
Insomma, un’informazione imparziale e corretta avrebbe dovuto fornire anche queste informazioni, o no?
Qui invece, mostrando la deputato regionale in quella che sembra più una foto segnaletica che un’immagine di repertorio, ci si è voluti divertire a metterla in ridicolo come se l’intento del M5S al Comune di Acate fosse quello, o almeno “solo quello”, di mandare a casa il sindaco anziché quello di non dare il voto a un bilancio non condiviso.

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.




giovedì 9 aprile 2015

Corruzione e malcostume uccidono il Paese


di Achille Nobiloni

Ormai non se ne può più: ogni giorno ce n'è una nuova! Parlo delle notizie di arresti, indagati, corruzione, concussione, peculato, ecc. .... indipendentemente dal livello e dal colore politico.
E' vero che bisogna prima fare i processi per accertare responsabilità e colpevolezze tanto a destra quanto a sinistra ma una volta fatto questo quello che emerge, tanto a destra quanto a sinistra, è che quelli che risultano colpevoli, indipendentemente dal colore, sono solo mezze calzette che approfittano della carica politica per lucrare vantaggi economici personali facendo la cresta su atti dovuti, o inventandosene di non dovuti, a spese dei contribuenti onesti che lavorano, pagano le tasse e tirano la carretta: insomma uno squallore infinito!


Si diceva di Enrico Mattei, fondatore e primo presidente dell'Eni, che fosse un gran corruttore perché lui stesso ammetteva di utilizzare i partiti politici come un taxi: saliva, pagava la corsa e scendeva, ma tutto quel che Mattei faceva lo faceva per il bene dell'Azienda (che era pubblica e lui ne era solo un servitore stipendiato .... peraltro assai modestamente) e del Paese.
Oggi molti politici e amministratori locali sono solo dei rubagalline che rubano per sé senza neanche preoccuparsi di far funzionare le cose! Sai com'è .... dice: "ci fa un po' di cresta ma almeno funziona tutto!!" e invece no, qui si ruba sullo sfacelo generale tanto a destra quanto a sinistra e tanto al nord quanto al sud: dalle bonifiche, alle grandi opere, ai grandi eventi, giù giù fino ai piccoli affari di paese.

giovedì 5 febbraio 2015

Quando si dice il "parco buoi"!

di Achille Nobiloni

Ma siamo davvero diventati un “parco buoi” o ogni tanto usiamo ancora la nostra testa?
Questa volta non parlo di politica o Società ma di mercato azionario e mi chiedo: possibile che le quotazioni del titolo Saipem, una delle più grosse società di progettazione, costruzioni e servizi petroliferi al mondo, debbano seguire in tempo reale quelle del greggio?!
Possibile che una società con fatturato e commesse per miliardi di euro cambi valore di ora in ora, anche in modo consistente, a seconda delle variazioni del prezzo del barile di petrolio?!
Possibile che piani di investimento di lungo termine e progetti per miliardi di dollari che richiedono anni per essere realizzati contino poco o nulla di fronte alle oscillazioni frenetiche e volubili delle quotazioni del greggio che un attimo salgono e l’attimo dopo scendono?!
Possibile che non si guardi il trend di lungo periodo ma la semplice oscillazione puntuale che la mattina è preceduta dal segno meno e il pomeriggio da segno più per far oscillare in modo consistente il valore di un colosso industriale fra i primi dieci al mondo nel suo settore?!

Questa mattina

Oggi pomeriggio
Basta guardare le due foto qui sopra, la prima di questa mattina e la seconda di poco fa, per verificare come questo accada praticamente tutti i giorni in barba alle analisi su quelli che in gergo vengono chiamati i “fondamentali” del mercato e dell’attività delle aziende in esso quotate. 

Qualche giorno fa
Ormai ci si muove sull’onda dell’emotività, degli automatismi di acquisto e di vendita e chi volesse invece trovare aiuto in un’analisi più ponderata e professionale da parte di chi queste cose fa di mestiere non trova poi gran conforto in quel che gli offre il panorama dell’informazione professionale …. come dimostrato da quest’altra foto qui sopra, di qualche giorno fa.
Comunque, tanto per la cronaca, il titolo Saipem che il giorno 12 gennaio scorso era a quota 7,20 € poco fa era a 8,70 con un +1,3% rispetto a ieri.

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Aggiornamento a metà e fine giornata ;-)

La mattina giù, il pomeriggio su

A fine giornata un bell'aumento all'inseguimento del greggio!